| | LA
RIFORMA
GENTILE
Grandi
innovazioni nella scuola elementare furono introdotti dalla RIFORMA GENTILE
del
1923.
Tale
riforma liberale, a carattere conservatore, rinforzò il carattere selettivo
dell'organizzazione scolastica, il carattere umanistico della cultura e dimostrò
una sottovalutazione della cultura scientifica.
I
programmi delle cinque classi elementari (prima , seconda e terza costituivano
il grado inferiore; quarta e quinta costituivano il grado superiore), ispirati
all'ideologia dell'idealismo e polemici con lo spirito positivista -
scientifico, si richiamano al concetto di "patria - nazione" secondo i
principi di uno stato etico in sostituzione del concetto di patria liberale-
risorgimentale.
La
scuola elementare si affermò essenzialmente come il mondo dell'educazione
artistica, in quanto l'insegnamento in questo periodo doveva "
sistematicamente incidere all'espressione".
Scarso
rilievo ebbe il momento oggettivo dell'insegnamento mentre l'insegnamento della
religione costituì parte indispensabile dell'educazione, in quanto esprimeva
" quel primo senso morale della vita, più intuitivamente seguito
dall'infanzia e dal popolo". In epoca fascista le cinque classi della scuola
elementare vennero integrate con " i corsi integrativi" di avviamento
professionale", cioè le
classi sesta, settima ed ottava.
Con la legge del 1 gennaio 1928 n. 8 e successive
aggiunte e modificazioni, i corsi integrativi vennero inglobati nella "
scuola secondaria di avviamento professionale" staccati dalla scuola
primaria, così le classi elementari rimasero limitate alla quinta.La legge del 1934, anch'essa d'ispirazione
idealistica, non mutò l'ordinamento didattico e mantenne l'insegnamento
religioso (reintrodotto dai programmi del 1923), secondo la tradizione
cattolica, sancita come sappiamo dal Concordato del 1929.
L'interesse politico prende il sopravvento
sull'interesse pedagogico - didattico, secondo Mussolini il governo esige che la
scuola " si ispiri alle idealità del fascismo".
L'azione fascistizzatrice nel campo dell'istruzione e
dell'educazione fu rivolta ad improntare la scuola al modello militaresco, a
rendere gli insegnanti fedeli servitori dello stato, irreggimentare gli studenti
in organizzazioni giovanili fasciste, che dovevano continuare, affiancare ed
integrare l'opera della scuola, secondo la parola d'ordine "credere,
obbedire,combattere".La riforma Gentile corrispondeva ad alcuni obiettivi
immediati del fascismo dei primi anni '20, di un fascismo secondo cui
l'intelligenza avrebbe vinto la politica e gli uomini che volevano trasformare
la cultura e la scuola avrebbero dovuto prevalere sugli uomini che volevano trasformare
la società in senso reazionario. Gentile sfoltisce la stessa amministrazione
della scuola, soppresse gli ispettori generali, regionali e provinciali,
sostituì 73 provveditori con 19 provveditori regionali, i direttori venivano
reclutati per concorso e non più eletti dal Consiglio Comunale.Fu rinforzato
l'autoritarismo burocratico e didattico richiamandosi alla legge Casati e
accentrando tutta l'organizzazione scolastica nella mani del ministro.Il
conservatorismo della riforma gentiliana rappresentò una vera e propria
"restaurazione", essa realizzata con un autoritarismo accentratore e
un criterio di rigida selezione classista, soppresse le istituzioni scolastiche
più moderne. I principi autoritari della Riforma Gentile si ripercuotono nella
prassi educativa, centrata sull'insegnante, infatti per Gentile solo se
l'insegnante si pone come autorità può assecondare il bisogno che ha la psche
infantile di realizzarsi.Si fa leva sul carattere artistico del fanciullo e si
organizza una scuola per individui destinati soltanto ad obbedire, una scuola
autoritaria e dogmatica, fondata sull'arte e sulla religione. Infatti
"l'insegnamento della dottrina cristiana secondo la forma ricevuta dalla
religione cattolica" fu posto a coronamento dell'istruzione primaria in
tutti i suoi gradi", diventando l'insegnamento della religione diventerà
catechistico e dogmatico. Dal punto di vista della struttura la scuola
elementare non mutava molto benché la sua durata ,fu protratta fino alla quinta
classe, che restava il primo gradino del sapere per coloro che avrebbero
proseguito gli studi e fine a sé stessa per la massa popolare .L'istruzione
popolare era stata portata fino al quattordicesimo anno di età ma solo
astrattamente, perché in realtà si esauriva con i cinque anni della scuola
elementare.La scuola elementare si divideva in due cicli, dei quali soltanto il
primo che giungeva fino alla terza classe poteva dirsi completo ovunque, molti
comuni restavano privi della quarta e quinta classe. I corsi integrativi ebbero
carattere di scuola minore che elargiva una cultura limitata, si confermava
così l'indirizzo di classe dato agli studi da tutto l'ordinamento liberale del
secolo scorso.Nel 1923 Gentile emanò anche i programmi per le scuole
elementari, ispirati all'idealismo attualistico, con premessa, istruzione e
avvertenze compilate da Lombardo Radice.Il criterio pedagogico fondamentale è
quello umanistico, si dà importanza all'espressione artistica secondo la il
principio che a maturità di espressione corrisponde maturità di personalità,
fu abolita ogni ricerca metodologica, fu concessa la massima libertà
all'insegnante e prevalse l'unità dell'insegnamento secondo il principio
dell'unità dello spirito. Le discipline di studio previste da questi programmi
erano gli insegnamenti artistici, comprendente canto, disegno e bella scrittura,
lettura espressiva e recitazione, aritmetica, nozioni varie ,igiene nella prima,
seconda e terza, geografia dalla terza, storia dalla terza, scienze fisiche e
naturali dalla quarta, nozioni di diritto ed economia in quinta; seguivano
lavori donneschi, occupazioni intellettuali -ricreative.
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